Madonne. Carlo Valentine

... in Madonne vedrei innanzitutto la performance artistica, l'opera di genere neo-situazionista, se così la si può definire, che vale per quello che al momento e solo al momento può determinare emotivamente in chi ne viene coinvolto, una suite di mente e occhio che vengono fatti agire in simultanea, un flusso continuo di incoscienza creativa che avrei visto bene, piuttosto che in un tradizionale libro cartaceo, in un rotolo gigante da Exultet medievale così come ha fatto di recente con l'intera Divina Commedia l'artista Enrico Mazzoni, stendendone la vicenda lungo quasi cento metri di disegni, oppure, ancora meglio, con perfetta coerenza, in una proiezione multimediale gothic a ritmo di elechtro music (tum, tum, tum, turuntuntùm). È evidente il lavoro di ricerca di Carlo Valentine. Se poi qualcuno troverà in Madonne della dissacrazione sacrilega, in un'epoca in cui Internet, con effetto direi rivoluzionario almeno per ciò che riguarda le nostre consuetudini sessuali, ha messo a disposizione di tutti anche il porno più spinto, quello BDSM compreso, peggio per lui. (Vittorio Sgarbi)