Disnomia

Disnomia è una città immaginaria, chiusa e soffocante, regolata da leggi inflessibili: si lavora solo se si è nutriti, e ci si nutre solo se si lavora. A far rispettare queste regole è il Saibansho, tribunale che sorveglia e punisce chiunque osi deviare dall'ordine imposto. Gli abitanti non sono semplici esseri umani: hanno tratti animali che li rendono più forti o più agili, ma anche più riconoscibili e controllabili. Tra loro c'è Anaìs, giovane donna-gatto appartenente alla razza dei Settevite, creature feline rapide e scattanti, ma relegate ai mestieri più umili. Costretta a scegliere tra la disinfestazione e le consegne, opta per la seconda: un lavoro malpagato, faticoso e disprezzato. Tutto cambia quando le viene affidato un pacco diretto alla Cittadella. Al suo interno non c'è un oggetto comune, ma un libro: reliquia proibita in un mondo dove la scrittura è stata cancellata e dimenticata. Incapace di ignorare il mistero, Anaìs risale fino al mittente e incontra Yasashi Rôjin, uomo enigmatico, diverso da qualsiasi altro disnomita. Con lui vive Sùzume, un Piumato che la ragazza aveva già incontrato e che in passato le aveva salvato la vita. Rôjin custodisce memorie proibite e le rivela una promessa rivoluzionaria: insegnarle a leggere. Ma la sete di conoscenza ha un prezzo. Anaìs viene catturata e torturata dal Giudice Supremo, fratello di Rôjin e spietato custode delle leggi di Disnomia. Con l'aiuto di una giovane Piumato, riesce a fuggire e trova rifugio in una biblioteca sotterranea, cuore pulsante di una verità nascosta.