Beyta Dimdim. Storia, tradizione e struttura di un canto epico curdo

Riferimento: 9781100368306

Editore: Fondazione Levi
Autore: Giulia Ferdeghini
In commercio dal: 2023
Pagine: 250 p., Book
EAN: 9781100368306
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Descrizione

Quaderni di etnomusicologia della Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia promuovono studi etnomusicologici o di musicologia transculturale, privilegiando l'edizione di primi risultati di ricerche innovative, rassegne sistematiche della letteratura specialistica, atti di convegni e traduzioni di studi di interesse etnomusicologico editi in lingue non comunemente accessibili. I volumi sono sottoposti a revisione tra pari. Il Kurdistan è una regione prevalentemente montuosa, ricca di risorse e bellezze naturali, situata tra l’Anatolia orientale e le pendici settentrionali della catena iranica dello Zagros, bagnata dal corso dei grandi fiumi Tigri (Dicle) ed Eufrate (Firat) e dai due grandi laghi di Van e Urmia. Da sempre conteso tra imperi e potentati locali, questo ampio territorio, ricco di storia, è stato diviso alla fine della prima guerra mondiale tra Turchia, Iraq, Iran e Siria. Il popolo curdo, il più vasto senza uno stato nazionale, vive da allora nella condizione di minoranza, repressa da aspre politiche di assimilazione e repressione culturale, linguistica, civile e sociale. La specificità culturale si è tuttavia mantenuta attraverso la strenua difesa della lingua e dell’arte di tradizione orale, la cui abbondanza è una delle caratteristiche più spiccate ed evidenti della cultura curda: canti, storie, proverbi, racconti tramandati oralmente dai poeti-cantori, i dengbêj, rappresentano un enorme patrimonio storico e culturale e un elemento di forte valenza identitaria per questo popolo. Attraverso l’arte orale si sono conservate tradizioni, storie, memorie che compongono un affascinante e variegato mosaico culturale. La leggenda della fortezza di Dimdim e del suo signore Emir Khan Manodoro rappresenta uno dei monumenti più importanti e longevi di questa arte, soprattutto per il suo contenuto fortemente simbolico, emblematico della lotta per la difesa dell’autonomia e dell’identità. Questo lavoro tenta di ricostruirne la complessità non solo semantica e culturale, ma anche sonora e musicale, aspetto spesso ignorato negli studi di stampo oralistico o folklorico. È pertanto pensato per essere di interesse di specialisti e cultori della materia, tuttavia la speranza è che possa catturare anche l’attenzione di un pubblico desideroso di conoscere la cultura tradizionale curda attraverso una delle sue storie più avvincenti. In questo volume l’accurata ricerca diviene anche strumento di approfondita conoscenza della realtà culturale di questo mondo straordinario, portatore, come sempre avviene con questo tipo di etnie, di ricche e affascinanti tradizioni. Ecco che la “musica di tutti i paesi, di tutti i tempi, di tutte le forme e tendenze” come voluta da Ugo e Olga Levi si rivela per essere uno splendido omaggio all’umanità, un dono straordinario di civiltà e di bellezza.