Le origini della Seconda Guerra Mondiale

Riferimento: 9781100374666

Editore: Laterza
Autore: A.J.P. Taylor
In commercio dal: 1961
Pagine: 418 p., Book
EAN: 9781100374666
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Descrizione

Riabilitazioni di Hitler? - si sono chiesti perplessi alcuni recensori al primo apparire in Inghilterra, pochi mesi or sono, di quest'ultima opera dell'insigne storico di Oxford. E in verità, se di riabilitazione non può ovviamente parlarsi, è indubbio che la funzione di Hitler nella storia europea, il senso e gli obiettivi della sua politica estera, escono drasticamente ridimensionati da questio studio: tolti al dominio del mito orrendo, del "male inspiegabile perchè irrazionale", e calati nella complessa realtà della politica europea, nel gioco dei rapporti morali e di forza tra le potenze, nella trama dei calcoli, e degli errori di calcolo, che precedettero e determinarono la seconda guerra mondiale. Guerra che non fu il risultato di un piano di aggressione freddamente elaborato e puntualmente eseguito da Hitler: questa tesi tradizionale, nata nel fuoco della lotta antinazista e volentieri accettata poi dagli stessi tedeschi, viene smantellata da Taylor, che per la prima volta affronta il problema sulla base d'una compiuta rassegna di tutte le fonti diplomatiche sino ad oggi pubblicate. Le condizioni che potevano portare a un nuovo conflitto europeo preesistevano all'avvento di Hitler al potere: le avevano poste i pacificatori di Versailles, lasciando irrisolto il "problema tedesco". Tale problema, scrive il Taylor, non consisteva nell'aggressività o nel militarismo della Germania, così come venne riconosciuta a Versailles, rimaneva oggettivamente la potenza di gran lunga maggiore sul continente europeo; trascorso qualche anno di vita "normale", nulla poteva impedire che la rinata potenza tedesca tornasse a incombere minacciosamente sull'Europa. Dinanzi a questa "fatale" tendenza egemonica tennero le potenze democratiche, sulla lunga strada che dalla rioccupazione militare della Renania portà al riarmo tedesco, all'Anschluss austriaco, alla distruzione della Cecoslovacchia, al convegno di Monaco, alla crisi di Danzica, allo scoppop della guerra? Quali ripercussioni ebbero sulla politica europea l'aggressione fascista all'Abissinia e la guerra civile spagnola? Quali furono le vicende della politica occidentale di appeasemente? Quali le conseguenze dell'esclusione dell'URSS dall'Europa? Che valore ebbero le iniziative, o la mancanza di iniziative, dei MacDonald e dei Laval, dei Charmberlain e dei Daladier, dei Mussolini e dei Ciano, degli Schuschnigg e dei Benes? A queste domande il Taylor risponde con una serrata disamina critica che, se può talvolta sconcertare per il disincantato realismo che l'ispira, mai cessa di avvincere il lettore, non soltanto per le eccezionali qualità di narratore dello storico oxoniense, ma anche per i numerosi paralleli che istintivamente accade di istituire tra i fatti rievocati e le vicende in corso ai giorni nostri.